Nel 1820 tutto ha inizio: a Bologna sorge una nuova azienda, la “Distilleria Giovanni Buton”. Il suo fondatore è Jean Bouton, la cui famiglia di distillatori proveniva dalla Charente, regione della Francia meridionale, patria del cognac. Dopo l’enorme successo raggiunto in Francia, Jean Bouton si convince di voler trasferire la propria impresa oltre Alpi. Arrivando in Emilia Romagna capisce che da questa terra verranno le uve per i suoi distillati. L’Emilia Romagna ha infatti caratteristiche geologiche e fisiche simili a quelle della Charente. Il vitigno scelto è il Trebbiano Bianco. Con l’italianizzazione del suo nome Bouton ratificava il cambiamento del suo destino e del suo lavoro. Oltre al distillato ottenuto da uve Trebbiane, Jean Bouton inizia a produrre una vasta gamma di liquori: il successo è immediato.

All’esposizione Universale di Parigi lo stand Buton ottiene il Gran Prix con medaglia d’oro, massimo riconoscimento ottenuto nella patria dei liquori. La fama degli ottimi liquori Buton (Crema Cacao, Amaro Felsina, Coca Buton per citarne solo alcuni) si diffonde sempre più anche oltre i confini italiani. Fondamentale in questi anni è il contributo del nuovo proprietario, il Marchese Dottor Filippo Sassoli de’ Bianchi che aveva ereditato la società dalla consorte Maria Rovinazzi.

Dal 1939 il distillato di uve trebbiane viene denominato Vecchia Romagna e viene presentata nell’inconfondibile bottiglia triangolare che rappresenta ancora oggi una delle sue caratteristiche più distintive.

L’era della pubblicità. Nel 1958 Gino Cervi, il grande attore bolognese divenuto celebre con alcune pellicole neorealiste e dagli anni Cinquanta con la fortunata serie nata dal film Don Camillo, fa il suo debutto a Carosello diventando il testimonial proprio di Vecchia Romagna, “il brandy che crea un’atmosfera”. Il successo fu fragoroso e il claim diventò subito un modo di dire comune nell’Italia del boom economico, contribuendo a rafforzare la notorietà di Cervi e, naturalmente, di Vecchia Romagna.

Il processo di crescita continua: a San Lazzaro-Ozzano Emilia nasce la “città del brandy”.
180.000 metri quadrati destinati alla produzione e invecchiamento di Vecchia Romagna.
È il complesso leader dell’industria liquoristica italiana e, nel settore, uno dei cinque stabilimenti più attrezzati d’Europa.

Nel 1999 Vecchia Romagna ha rafforzato il suo successo entrando a far parte del Gruppo Montenegro, azienda bolognese che da più di 120 anni opera con passione e competenza nel mercato degli alcolici di tutto il mondo.

Vecchia Romagna, regina del mercato dei distillati, continua oggi ad essere fedele alla sua storia e a rafforzare la sua immagine di marca attraverso continui investimenti in comunicazione che contribuiscono a diffondere le “Intense Emozioni” che Vecchia Romagna sa offrire.